Agricoltura sostenibile, l’Italia fa scuola

Italia, insieme a Germania e Francia, sono in Europa i Paesi più virtuosi dai quali attingere le best practices per un’agricoltura davvero sostenibile. E’ quanto rivela il Food Sustainability Index, l’indice sviluppato dalla Fondazione Barilla Center for Food&Nutrition in collaborazione con The Economist Intelligence Unit, che analizza la sostenibilità del sistema alimentare di 34 Paesi rappresentanti l’87% del Pil globale e 2/3 della popolazione mondiale.
Stando a quanto emerge dall’analisi del Fsi, il successo dell’Italia è giustificato da ottime performance per quanto riguarda la “Water scarcity” e il “Water management”, a riprova che ad essere apprezzata non è soltanto la disponibilità di acqua ma anche la capacità di gestione che ne viene fatta.
La Germania, dal canto suo, si è distinta particolarmente per gli investimenti fatti su Ricerca e Sviluppo in ambito agroalimentare: dall’innovazione in agricoltura fino a programmi di formazione dedicati agli agricoltori per insegnare loro come applicare le più recenti tecniche di agricoltura sostenibile, questo Paese ha saputo confermare il suo grande impegno verso un sistema quanto più all’avanguardia possibile.
Alla Francia, invece, è stato riconosciuto l’impegno nell’implementare iniziative rivolte all’agricoltura urbana. Grazie a quanto messo in pratica nel Paese d’Oltralpe, è stata garantita un’agricoltura con un impatto minimo sull’ambiente grazie a un uso limitato di prodotti chimici come fertilizzanti e pesticidi.
Andando poi ad analizzare ulteriori parametri dell’Index in relazione all’agricoltura sostenibile, si nota come la Svezia svolga un ruolo strategico nel campo dell’agricoltura biologica: ben il 17% della superficie coltivabile è destinata a coltivazioni di questo tipo.
Allo stesso modo la Spagna, con il 29% dei giovani che lavorano nel settore agricolo, si dimostra leader in Europa per quanto riguarda l’inserimento dei giovani in agricoltura.