Vaccino Covid: “Necessaria quarta dose a pazienti fragili”

Un richiamo aggiuntivo è indispensabile: è come la terza per il resto della popolazione. Sono soprattutto i malati di cancro, reumatologici, neurologici e pazienti trapiantati, ma l’adesione è bassa.
Campagna mirata
Sono quegli stessi pazienti che avevano avuto la priorità nel sottoporsi alla prima vaccinazione, a fronte dell’estrema urgenza di proteggerli dall’infezione che per loro può essere molto più grave, con complicanze severe e probabilità molto più elevate di essere letale: soffrono di neoplasie oncologiche, ematologiche, patologie reumatologiche e neurologiche oppure sono in trattamento con farmaci immunosoppressivi, quelli somministrati ad esempio a chi è stato sottoposto a un trapianto d’organo. “A marzo 2022, dopo il via libera dell’Agenzia Italiana del Farmaco, è partita ufficialmente la nuova fase della campagna vaccinale, rivolta a circa 800mila pazienti, che si trovano in una situazione di alto rischio per una potenziale ridotta risposta immunitaria alle dosi precedenti di vaccino _ spiega Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia e Terapia Cellulare e Genica all’IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma _, ma la percentuale di adesione alla quarta dose per i pazienti fragili rimane molto al di sotto delle aspettative”. Per loro, però, la quarta dose vale in pratica come la terza per il resto della popolazione e ha un’importanza fondamentale.
L’appello perché la copertura è al 10%
A lanciare l’allarme è il gruppo di ricerca VAX4FRAIL, al quale aderiscono 13 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) italiani all’interno di un progetto finanziato dal Ministero della Salute, con un appello sottoscritto da 15 esperti, fra i quali Locatelli. Le stime indicano una copertura inferiore al 10%, con marcate differenze geografiche tra Regioni. “La quarta dose per le persone fragili è di assoluta importanza perché hanno bisogno di rinforzare il loro sistema immunitario contro l’infezione da SARS-CoV-2 – sottolinea Locatelli _. È indispensabile e sicura, come hanno dimostrato diversi studi su milioni di pazienti in tutto il mondo”. VAX4FRAIL è un’iniziativa nata con proprio l’obiettivo di studiare il profilo di sicurezza e la risposta immunologica al vaccino per Covid-19 nei pazienti fragili. Dopo quasi un anno di lavoro e lo studio di oltre 600 pazienti, i risultati ottenuti finora sono stati pubblicati in tre lavori scientifici. Uno di questi in particolare ha confermato (in pieno accordo con la letteratura internazionale) l’estrema utilità della terza dose per potenziare la risposta immunologica e ridurre il rischio di complicanze in chi contrae Covid. È stato documentato come il livello di risposta immunologica, anticorpale e cellulare, sia influenzato dal numero di dosi di vaccino ricevute, dal tipo di patologia e dal trattamento farmacologico immuno-soppressivo.
Penalizzato chi ha tumori del sangue o malattie reumatologiche
Nello studio VAX4FRAIL, dopo due dosi il livello di risposta dei fragili è del 62%, e la terza dose booster aumenta la risposta immunologica in tutti i gruppi di pazienti. Un aumento che però è minore in chi ha un tumori del sangue o una malattia reumatologica. “Sono i più ‘delicati’ di tutti perché il loro sistema immunitario è maggiormente in difficoltà _ chiarisce Giovanni Apolone, direttore scientifico della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano _. Le terapie prescritte per curare le neoplasie (e ancor di più quelle ematologiche) sono infatti spesso immunosoppressive, ovvero hanno l’effetto di annullare o ridurre moltissimo le normali difese dell’organismo. E questo li rende maggiormente a rischio di contrarre Covid e di svilupparne le conseguenze peggiori, come purtroppo hanno dimostrato i numeri relativi ai decessi e alle complicanze più gravi del virus che sono state molto più diffuse fra tutte le persone fragili”. Alla luce di quanto osservato dopo tre dosi di vaccino, gli esperti avevano già segnalato come fosse importante una quarta dose per i pazienti con funzionalità del sistema immunitario compromessa, in particolare per quelli con un trattamento in corso che potenzialmente poteva aver interferito con un’efficace risposta alle dosi precedenti. “Oggi sappiamo per certo che la quarta dose di vaccino è sicura ed efficace, nonché fondamentale per proteggere da un virus che è ancora molto diffuso e più pericoloso nei pazienti fragili non adeguatamente protetti”, conclude Apolone. Non a caso è appena arrivato (il 6 aprile 2022) anche il via libera dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) alla quarta dose per gli ultra 80enni, che fin dall’inizio della pandemia hanno subito, come i pazienti fragili, le conseguenze più gravi e per questo hanno avuto, insieme a loro, priorità nelle prime fasi della vaccinazione.
Fonte: Corriere della Sera