Linfedema, una patologia troppo spesso sottovalutata

Anche in Italia si è celebrato ieri, 6 marzo, il LymphAday (Lymphedema Awareness Day), la Giornata mondiale del linfedema, una patologia del sistema linfatico caratterizzata dall’avere braccia o gambe gonfie per la stasi linfatica in modo cronico, che colpisce circa 40 mila italiani l’anno (dal 20 al 40% si tratta di pazienti sottoposti a trattamenti oncologici). Per l’occasione i massimi esperti in materia e le principali associazioni di pazienti si sono incontrati in un evento in collaborazione con il Centro per il trattamento chirurgico del linfedema della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, aperto lo scorso anno e diretto da Marzia Salgarello (nella foto), direttore Uoc chirurgia plastica e presidente della Babc.
Si tratta di un centro d’avanguardia per il trattamento del linfedema grazie alle competenze microchirurgiche e alla strumentazione di ultima generazione di cui dispone, che offre ai pazienti affetti da questa patologia le nuove tecniche microchirurgiche quali anastomosi linfaticovenulari e trapianto autologo di linfonodi. La patologia è purtroppo frequentemente sottovalutata: spesso i pazienti _ spiega il Gemelli in una nota _ non vengono informati della possibile insorgenza del linfedema e quindi non sono educati in modo appropriato sui possibili trattamenti che, se messi in atto in fase iniziale, risultano essere ancora più efficaci.
Troppo spesso, soprattutto in passato, la malattia è stata liquidata come un “danno estetico”, mentre è una vera e propria patologia cronica che può diventare, se non affrontata tempestivamente e nel modo corretto, altamente invalidante.
Il linfedema non è una patologia rara e la sua incidenza è purtroppo in crescente aumento. Il linfedema può insorgere nei pazienti che presentano delle alterazioni del sistema linfatico (linfedema primario), ma sempre di più, si stima dal 20% al 40%, interessa i pazienti affetti da tumore, soprattutto patologie tumorali in cui si renda necessario intervenire con lo svuotamento dei linfonodi ascellari, inguinali e pelvici come per il tumore della mammella, tumori ginecologici, urologici, melanomi e sarcomi.
Basti pensare che dal 2015 ad oggi presso il Gemelli gli oltre 200 pazienti curati hanno avuto una riduzione della circonferenza dell’arto trattato dal 25% al 70%, con un significativo miglioramento dei sintomi e dei segni legati al linfedema. La microchirurgia inoltre riduce l’incidenza di complicanze infettive, e può costituire un notevole risparmio economico per il Ssn e per il paziente: una diagnosi e un trattamento precoce infatti, sono più efficaci e riducono le spese legate alla gestione non appropriata di una malattia cronica.
“Questa giornata è stata l’occasione per ribadire l’importanza della microchirurgia nel trattamento di questi pazienti _ ha spiegato Marzia Salgarello _, di divulgare le possibilità di cura per i pazienti sopravvissuti alla malattia tumorale e poi affetti dalle conseguenze della terapia chirurgica ‘salvavita’, quale è l’accumulo di linfa negli arti dopo l’asportazione dei linfonodi. Ed è un piacere per tutti noi, medici e fisioterapisti che lavoriamo per migliorare la qualità di vita dei nostri pazienti con il linfedema, avere l’opportunità di incontrare le associazioni dei pazienti e stabilire nuovi collegamenti e nuove modalità di collaborazione”.
Al Gemelli si sono incontrate diverse personalità mediche di spicco nel trattamento del Linfedema, tra cui i principali fisiatri e fisioterapisti specializzati in materia come Sandro Michelini, presidente International Society of Lymphology (Isl) e presidente Italian Lymphedema Framework (Italf), e Matteo Bertelli, genetista, fondatore e presidente dell’Istituto di genetica no-profit Magi di Rovereto. Insieme a Marzia Salgarello, anche Enrico Zampedri, direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma e Giovanni Scambia, direttore del Polo scienze della salute della donna e del bambino. Un contributo è stato dato anche dalle testimonianze delle più importanti associazioni dei pazienti come Lill (Lega italiana lotta al linfedema), l’Associazione Sos Linfedema Onlus, l’Associazione lotta al linfedema e l’Associazione Primi elementi.