Il fiuto dei cani per scovare il tumore

E’ vero il detto che “il cane è il miglior amico dell’uomo”. Talmente vero che i nostri amici a quattrozampe sarebbero anche in grado di sostituire i più avanzati strumenti diagnostici, venendoci in aiuto nel caso in cui ci si dovesse ammalare di cancro. Il loro fiuto, infatti, sarebbe in grado di svelare quando il male è presente in una persona. Lo dimostrerebbe uno studio francese: secondo i test dell’Istituto Curie, l’olfatto dei cani sarebbe infallibile, individuando il 100% dei tumori. I test clinici effettuati su 130 donne hanno dimostrato l’efficacia diagnostica dell’impiego di due cani appositamente addestrati per annusare l’odore del tumore. Con queste basi l’istituto ha deciso che finanzierà un progetto di ricerca per effettuare uno studio clinico che dimostri scientificamente che i cani “fiuta-tumori” non sbagliano e possono essere un valido aiuto nella lotta al cancro. Il progetto, chiamato “Kdog”, vedrà la partecipazione di 4 cani addestrati a scovare l’odore del cancro su fazzoletti impregnati di sudore delle pazienti o su tessuti prelevati allo scopo. Allo studio che durerà in 3 anni, tra il 2018 e il 2021, prenderanno parte 1.000 donne, con l’obiettivo finale di stabilire se la riuscita del protocollo è indipendente dalla razza del cane e dal suo addestratore.
Per i cani questa capacità è possibile grazie alla presenza dell’organo vomeronasale posizionato tra il naso e gli occhi e che funge da secondo cervello deputato all’analisi degli odori. E se si pensa che  un cane possiede un olfatto milioni di volte assai più sensibile di quello umano, si comprende bene come questi animali possano essere di grande aiuto nella diagnosi del tumore.
Studi simili sui cani “fiuta-tumori” sono stati già condotti con successo in molti Paesi tra cui Usa, Israele e anche in Italia. Nel nostro Paese ad esempio uno studio avviato nel 2012 dal dottor Gianluigi Taverna, e condotto con la collaborazione del Centro Militare Veterinario di Grosseto e patrocinato dallo Stato Maggiore della Difesa, aveva già determinato che i cani possono diagnosticare con massima accuratezza il tumore alla prostata, annusando le urine del paziente. Nel 98% dei casi infatti cani avevano fatto centro, “diagnosticando” esattamente il male.