Welfare, chi si prende cura del “caregiver”?

Il “caregiver” è quella persona che si prende cura quotidianamente di un famigliare anziano, disabile o malato, nonostante gli impegni di lavoro e quelli casalinghi. Diventa, come si può immaginare, un doppio lavoro a tutti gli effetti, facendosi carico di un welfare che altrimenti lo Stato non sarebbe in grado di assicurare.
In Italia, spiega Giovanni Lamura dell’Inrca (Istituto Nazionale di Ricovero e Cura per Anziani) di Ancona, sono circa 15 milioni 182 mila le persone, secondo i dati del 2010m, che dichiarano di prendersi regolarmente cura di figli minori di 15 anni, o di altri bambini, di adulti malati, disabili o di anziani. L’8,4% delle persone tra 15 e 64 anni (3 mln e 329 mila) si prende cura regolarmente di adulti o anziani bisognosi di assistenza. Le donne sono coinvolte in questo tipo di responsabilità di cura più spesso degli uomini (42,3% contro il 34,5%) e anche per questo risulta più bassa la loro partecipazione al mercato del lavoro. Non a caso, ricorda Lamura, è stato presentato un disegno di legge già a giugno scorso che ha l’obiettivo prioritario di riconoscere la figura del “caregiver”. Si chiama “Legge quadro per il riconoscimento e la valorizzazione del caregiver famigliare”, e riguarda soprattutto donne tra i 45 e i 55 anni, che spendono tutto il loro tempo per seguire un famigliare disabile o non autosufficiente, mortificando la vita di relazione, i passatempi preferiti e il relax.
Il primo firmatario al Senato è il senatore del Pd Ignazio Angioni. “Questo disegno di legge _ ha spiegato Angioni _ sottoscritto già da 73 senatori, ha l’obiettivo prioritario di riconoscere la figura del “caregiver”, un nuovo soggetto sociale sul quale è caricata la cura di circa 1,5 milioni di persone. La finalità è di agevolare a queste persone la conciliazione tra l’assistenza al disabile o all’anziano, impegni professionali e vita di relazione. Si parte da una lacuna legislativa che riguarda le donne, credo non a caso. Analoga proposta è stata presentata alla Camera dal deputato Pd Edoardo Patriarca, segno evidente che facciamo sul serio”.
Ora si spera che la proposta di legge non rimanga chiusa nel cassetto troppo a lungo.