La variante Delta di Sars-CoV-2, meglio conosciuta come variante indiana, che sta facendo schizzare nuovamente il numero dei contagi nel Regno Unito, “preoccupa, anche per il focolaio a Milano dove ha colpito un vaccinato”. Lo dice il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano.
A suscitare più timori è infatti proprio la capacità della variante di “bucare” in parte il vaccino. “Dalle valutazioni inglesi rimane ancora una protezione dalla malattia dell’80% dopo la prima dose e del 95% dopo la seconda _ spiega Pregliasco _ quindi è importante eseguire entrambe le dosi e farlo velocemente”. Comunque la variante Delta “buca un po’ il vaccino, quindi permane la convivenza ancora un po’ pesante con dei casi gravi”, sottolinea.
La variante Delta del coronavirus pandemico in Italia già circola. “Il dato finora è basso, ma probabilmente è sottovalutata”, avverte Pregliasco: “Adesso dovremmo farci più attenzione”. Il rischio, “come ho detto fin dall’inizio _ ricorda _ è che in autunno ci sia un rialzo dei contagi, un colpo di coda del virus”. Quanto a una eventuale stretta sui viaggi per chi arriva dall’Inghilterra, ipotizzata dal premier Draghi, “sarebbe importante _ afferma Pregliasco _ anche per ribadire che questo liberi tutti della zona bianca non deve farci abbassare la guardia”.
Poi le mascherine. “In Francia via l’obbligo di mascherine all’aperto dal 30 giugno? Noi aspettiamo ancora un attimo per una valutazione. Vediamo fine luglio come obiettivo per toglierle all’aperto” dice Pregliasco.
Variante indiana, Bassetti: “Preoccupa”
“La situazione inglese ci deve preoccupare perché dobbiamo sorvegliare e far si che non esistano dei cluster da variante indiana, serve un’attenta sorveglianza che con i numeri attuali italiani (1.000-1.500 positivi) possiamo sequenziare tutti i nuovi contagi e verificare se c’è la variante”. Lo evidenzia Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova.
“In Italia abbiamo scelto una strategia vaccinale leggermente diversa dal Regno Unito, dove hanno accorciato il periodo tra prima e seconda dose. Quello che sta succedendo nel Regno Unito, con l’aumento dei casi collegato alla variante indiana, è legato da una parte al fatto che la gran parte della popolazione è vaccinata con una sola dose e poi che alcuni hanno posticipato di molto la seconda dose. Questa variante è però ricordiamola coperta dai vaccini che stiamo utilizzando”, ha aggiunto.
“Sono sempre stato nemico della possibilità che le persone possano scegliersi il vaccino anti-Covid, perché il vaccino è una scelta che spetta al medico l’unica persona in grado di decidere dopo l’anamnesi della persona il vaccino più indicato. Posso esserci diversi fattori, una malattia preesistente o l’assunzione di farmaci, che possono incidere e solo il medico è in grado di dare una risposta non certo il cittadino che magari ha letto su ‘dottor Google’ o sui social qualche informazione non verificata”, sottolinea ancora commentando quanto proposto dal farmacologo Garattini che ha suggerito per il richiamo di essere “pragmatici e lasciare ai cittadini la scelta della dose, proprio per aumentare la copertura vaccinale”.
Sulla vaccinazione eterologa Bassetti ricorda che “il mix di vaccini si può fare, ci sono almeno tre studi avanzati (in fase 2) che dimostrerebbero che funziona e potrebbe dare risposta migliore”.
Fonte: AdnKronos