Troppi emendamenti, in forse la legge sul fine vita

Ultima chiamata per la legge sul fine vita. “Se le forze politiche ci mettono la buona volontà, c’è tempo e modo di approvarla” ha dichiarato Marco Cappato, uomo di punta dell’associazione Luca Coscioni, che fino a domenica terrà a Torino il suo congresso. Ma sul testo grazie al quale anche gli italiani potrebbero decidere liberamente se interrompere o no terapie salvavita, incombe il peso di 3mila emendamenti depositati al Senato. E così la legge sul testamento biologico, dopo lo ius soli, rischia di evaporare per via del clima da campagna elettorale alle porte.
“Il testo è già stato approvato alla Camera _ ha detto Marco Cappato _ e si tratta di un testo di iniziativa parlamentare che vanta un consenso ampio (è stato votato da Pd e M5s); dunque basterebbe che la presidente della commissione, che è del Pd, mandasse il testo senza alcuna modifica al Senato per l’approvazione definitiva”. Sarebbe il coronamento di una battaglia civile di cui sono stati testimoni viventi Beppino Englaro, Mina Welby o lo stesso Cappato, che lo scorso febbraio accompagnò di persona a morire in una clinica svizzera Dj Fabo, il giovane vittima di un incidente a cui l’Italia aveva negato la possibilità di mettere fine medicalmente alle sue sofferenze. Ma il rappresentante dell’associazione Luca Coscioni teme la trappola della politica: “Sono stati depositati 3mila emendamenti _ ha rivelato _ che se messi in discussione farebbero saltare i tempi e rinviare a chissà quando il varo della legge. La nostra richiesta è che vengano ignorati, anche se migliorativi, proprio per superare l’empasse di cui l’Italia è vittima da troppo tempo”.
Secondo l’Associazione Luca Coscioni anche altri temi connessi alle libertà individuali rischiano di rimanere vittime della ragnatela politica, ad esempio le leggi sulla liberalizzazione della cannabis o della ricerca sugli embrioni. Ritardi figli anche di una cultura che limita fortemente il perimetro della ricerca. A questo proposito l’associazione si appresta a presentare a Torino una ricerca emblematica, secondo la quale l’Italia si colloca al trentesimo posto, su 46 paesi per «libertà di ricerca scientifica e autodeterminazione». Il lavoro è prodotto dall’Associazione Luca Coscioni sotto la direzione del professor Andrea Boggio della Bryant University, sulla base di fonti pubbliche disponibili dal 2009 a oggi relative all’avanzamento della ricerca su embrioni, riproduzione medicalmente assistita, decisioni di fine vita, aborto e contraccezione. “Abbiamo davanti grandi sfide per creare nuove libertà sulla ricerca sugli embrioni, sulla modificazione del genoma in campo umano e vegetale, sulle droghe e il loro uso medico _ ha dichiarato Filomena Gallo, segretaria Associazione Luca Coscioni _. Ci sono riforme da far rispettare come sull’aborto, la fecondazione assistita, le barriere architettoniche e gli ausili per le persone con disabilità. “Dal corpo dei malati” l’Associazione Luca Coscioni vuole arrivare “al cuore della politica” con proposte concrete attivando gli strumenti della democrazia assieme a scienziati, esperti, malati e semplici cittadini oppure disobbedendo leggi ingiuste”.