Sicilia, negata l’assistenza al ricercatore disabile

Fulvio Frisone è un noto fisico italiano, di origini siciliane, che nonostante la sua disabilità ha sempre dato grandi contributi alla ricerca. Ma adesso è arrivato al punto limite: quello in cui le difficoltà economiche (ha bisogno di assistenza 17 ore al giorno su 24) non gli permettono più di andare avanti: il suo lavoro come ricercatore all’università di Catania gli viene pagato con uno stipendio di 2400 euro, ma il servizio di assistenza gli costa il doppio. La Regione Sicilia, sette anni fa, aveva varato una legge ad hoc per garantirgli l’assistenza, ma lo stanziamento iniziale, nel corso degli anni, si è ridotto: dai 160 mila euro ai 36 mila stanziati l’anno scorso. E quest’anno, ancora niente. Di qui lo sfogo su Facebook: “Non ce la faccio più, sono stanco di essere preso per il c…”, confessa Frisone.
Il suo è solo uno dei migliaia di casi di disabili siciliani lasciati senza fondi, come hanno denunciato nelle ultime settimane anche diversi personaggi famosi lanciando appelli al governatore Crocetta. Ma la sua storia diventa emblematica anche di una certa incuria nei confronti dei cervelli italiani. Frisone ha dovuto rinunciare a due congressi internazionali per mancanza di fondi utili a pagare assistenti disponibili che lo accompagnassero. E ora non gli resta che lanciare l’appello sui social network: “Mi auguro che, a costo di andarmi ad incatenare davanti palazzo Chigi ed al Quirinale , i fondi che mi sono stati promessi mi arrivino in tempo, perché questa sarebbe l’ultima volta che un cittadino onesto soccomba passivamente senza prima far sentire la propria rabbia in tutte le stanze del governo di Roma ed tribunali d’italia, poi, se veramente esiste un diritto internazionale del cittadino in sede europea, andrò perfino li a far valere i miei diritti, raccontando tutti le malefatte che ho dovuto subire in questi anni”. Al post allega l’invito in Russia, al prossimo convegno di settembre a cui vorrebbe partecipare ma che gli richiederebbe un ulteriore sforzo economico che non può sostenere.
Frisone, 51 anni, è spastico distonico dalla nascita: a lui la Rai ha dedicato un film tv, Il figlio della luna. Accanto ha sempre avuto la madre, Lucia Colletta, che oggi ha 84 anni e che ha combattuto diverse battaglie perché suo figlio potesse avere le stesse opportunità dei normodotati. E’ stato assunto dopo la laurea in fisica nucleare nel 1995: fu il presidente della Regione Sicilia, Rino Nicolosi, a cambiare la legge che prevedeva il certificato di sana e robusta costituzione. Ora la Regione ha assicurato che c’è l’impegno per i disabili. Ma Frisone non ha ancora avuto risposte: “Sono stanco”, il suo laconico commento.