Scoperta la “spia” della sclerosi multipla

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Lo studio è del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università di Milano, in collaborazione con il team Divisione di Neuroscienze dell’IRCCS Ospedale San Raffaele. Il ruolo chiave è svolto da una molecola (miR-125a) che consente la  produzione di mielina, la struttura che riveste i neuroni, garantendone il funzionamento, e che risulta danneggiata nella sclerosi multipla. Tale molecola, quindi, potrebbe diventare un potenziale marcatore della sclerosi multipla, capace di anticipare l’insorgenza della malattia a cui è associata o di predirne la progressione nel soggetto in cui viene rilevata. Ecco come funziona: all’interno delle cellule, sono le molecole di “micro-RNA” a regolare la produzione di proteine e la loro attivazione, intervenendo in moltissimi processi fondamentali. Ecco perché quando queste molecole si comportano in modo anomalo, possono contribuire all’insorgenza di malattie anche gravi, sfociando in alcune forme di tumore.
Le molecole di “micro-RNA” vengono rilasciate nel sangue dalle cellule che le producono, diventando così rilevabili attraverso un prelievo. La molecola denominata con la sigla “miR-125a”, già nota per essere coinvolta nella formazione di alcune patologie tumorali, regola i tempi di maturazione delle cellule staminali neurali in oligodendrociti, vale a dire le cellule produttrici di mielina. Questo meccanismo di regolazione risulta compromesso nella sclerosi multipla, malattia in cui la mielina dei pazienti viene attaccata dal loro stesso sistema immunitario, generando lesioni e interruzioni della trasmissione dei segnali nervosi, che possono portare a gravi deficit motori e sensoriali, fino alla paralisi. Nella sua forma più comune, la sclerosi multipla procede attraverso un’alternanza di fasi “acute” e di “remissione”. Nel liquido cerebrospinale di persone con sclerosi multipla  i livelli di miR-125a sono più elevati in presenza di lesioni “attive” rispetto ai soggetti sani. In parole povere, una quantità eccessiva di “miR-125a” sembra rallentare lo sviluppo delle cellule nervose, che è il responsabile del mantenimento della guaina mielinica, dimostrando come in mancanza di questa molecola, la produzione di mielina acceleri in modo consistente.
I risultati della ricerca suggeriscono così che la misurazione della quantità di “miR-125a” nel sangue possa consentire di prevedere e anticipare la comparsa delle diverse fasi della malattia con vantaggi immaginabili, sia per quanto riguarda la prevenzione sia per il trattamento della stessa.
La ricerca è stata finanziata dalla FISM (Fondazione Italiana Sclerosi Multipla) dalla Fondazione Cariplo.