Niente tagli e più servizi, l’esempio della Regione Emilia-Romagna

regione-er

La Giunta regionale emiliano-romagnola ha approvato il progetto di legge sul bilancio di previsione 2017, una manovra da 12.539 milioni di euro _ 10.073 milioni la spesa corrente, 445 milioni quella in conto capitale _ che passa ora in Assemblea legislativa, dove arriverà in aula entro Natale dopo l’esame nelle commissioni.
In un contesto nazionale di grande attenzione per i conti pubblici e quindi di razionalizzazione della spesa, la Regione Emilia Romagna decide non aumentare in alcun modo le tasse e di puntare su crescita e sviluppo, con l’obiettivo di continuare a creare occupazione (investimenti per 412 milioni su imprese, agricoltura, politiche attive per il lavoro, portando la quota di cofinanziamento regionale dei fondi europei da 59 a 82 milioni); di non lasciare indietro nessuno, destinando 35 milioni (più 35 statali) al reddito di solidarietà per le famiglie e le persone in difficoltà, e di rafforzare il sistema sanitario regionale, pubblico e universalistico, con l’assunzione e la stabilizzazione di 1.100 nuovi medici, infermieri e operatori (25 milioni).
Nessun taglio al Fondo per la non autosufficienza e disabilità (460 milioni, 116 regionali), quindi i vaccini obbligatori per l’iscrizione dei bambini al nido e l’allargamento delle prestazioni fornite dalla sanità emiliano-romagnola, fra cui l’avvio della sperimentazione dell’assistenza odontoiatrica per la popolazione 5-25 anni (500mila euro). Ci sono poi più risorse per le infrastrutture e il trasporto pubblico locale, mentre la maggiore efficienza è testimoniata dalla riduzione di 32 milioni dell’indebitamento dell’Ente.
Il bilancio 2017 è stato presentato in Regione dal presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, dall’assessore regionale al Bilancio e al riordino istituzionale, Emma Petitti, e dal sottosegretario alla presidenza della Giunta, Andrea Rossi.