Rinviato di un anno l’obbligo di recepire le nuove quote di riserva a tutela delle categorie protette: la novità per le imprese tra 15 e 35 dipendenti di avere in organico almeno un disabile, indipendentemente da nuove assunzioni, viene rinviata al prossimo gennaio salvo casi particolari. La norma era stata definita dal Decreto 151/15 in attuazione al Jobs Act.
Il cambio di rotta ha suscitato molto malumore tra le associazioni che rappresentano le persone con disabilità in quanto, ancora una volta, vengono danneggiate le fasce più deboli. Si stimano in 70/90 mila le persone con disabilità potenzialmente interessate dal provvedimento.
“Questa marcia indietro rispetto alle novità definite dal Jobs Act _ afferma Daniele Regolo, fondatore di Jobmetoo, il portale di incontro tra disabili e imprese che assumono _ dimostra con chiarezza quanto sia inefficace affidarsi alle sole disposizioni legislative per risolvere problemi cronici come quello del lavoro per i disabili. Noi di Jobmetoo, che per primi abbiamo voluto dare una dimensione di reale parità tra aziende e candidati, siamo convinti che le aziende, grandi o piccole che siano, in obbligo o meno che siano, guarderanno sempre di più al lavoratore con disabilità come ad un qualsiasi professionista, da valutare con obiettività e intervenendo con ragionevoli accomodamenti affinché questi sia messo nelle condizioni di essere produttivo”.
“Dotarsi di una prospettiva culturale e non solo legata a disposizioni di legge _ ha concluso Regolo _ risparmierebbe diktat alle aziende costrette ad assumere anche se non ne hanno bisogno e garantirebbe ai lavoratori con disabilità il raggiungimento di un’occupazione con modalità non diverse da quelle che interessano tutti gli altri lavoratori. Questa è la parità in cui crediamo e per cui lavoriamo”.