L’autosalone no profit che dà lavoro ai disabili

Si chiama “Socialcars” ed è il punto vendita di veicoli adattati e non, nuovi e usati, a Fontaniva, in provincia di Padova. La gestione dell’autosalone è affidata alla cooperativa sociale “Rinascere”, specializzata nell’inserimento lavorativo e inclusione sociale delle persone svantaggiate. “Abbiamo pensato _ ha detto il presidente della coop Ugo Ceron _ che le capacità imprenditoriali della cooperativa dovessero essere reinvestite in qualcosa di nuovo , come una realtà commerciale, ma pur sempre in grado di rendere le persone disabili soggetti attivi e protagonisti del proprio progetto di vita”.
Ma l’autosalone non si occupa solo delle vendite, ma attraverso un percorso formativo e di integrazione arriverà a offrire l’assistenza e la manutenzione dei veicoli. L’autosalone, infatti, opera a stretto contatto con l’autofficina Zanini e con l’azienda Olmedo Special Vehicles. Entro l’anno, inoltre, oltre ad Andrea (ragazzo down addetto alla ricevimento dei clienti) “verrà assunto un altro ragazzo in carrozzina che inizierà un progetto di inclusione e che lo vedrà coinvolto nell’esporre le auto adattate ai clienti”, dice Walter Leo, responsabile di “Socialcars”. Oltre a essere un autosalone non profit, “Socialcars” è anche garanzia di trasparenza grazie alla collaborazione con la community “Non prendermi per il chilometro”, il portale di compravendita onesta delle auto usate a “km vero”, e con For Dealer, una sorta di dichiarazione di conformità dell’usato in partnership con l’Unione nazionale consumatori.
Anche se si tratta di un’attività un po’ insolita per il mondo della cooperazione sociale, questo autosalone senza scopo di lucro “offre comunque un contesto preparato a educare e abilitare al lavoro, e alle relazioni sociali connesse, persone le cui difficoltà impedirebbero una carriera professionale in autonomia”, prosegue il presidente di “Rinascere”. L’obiettivo è quello di restare sul mercato e diventare un punto di riferimento per il Veneto, sia nella compravendita etica di auto usate sia nell’allestimento di veicoli adattati e personalizzati in base alle esigenze dei clienti con ridotta capacità motoria. Perché “si può fare impresa perseguendo, allo stesso tempo, l’interesse generale della comunità, la promozione umana e l’integrazione dei cittadini più fragili”, ha concluso Ceron.