Laps, la Fondazione di Lapo Elkann per i bambini svantaggiati

Si chiama Laps (acronimo di Libera Accademia Progetti Sperimentali), punta sulla creatività e ha come obiettivo la felicità dei bambini. E’ la nuova Fondazione voluta da Lapo Elkann, nata a Torino per ideare e sostenere, grazie al contributo di “talenti sparsi in tutto il mondo”, iniziative e progetti per il sostegno dei bimbi meno fortunati, vittime di abusi o con bisogni educativi particolari. 
“Avverto l’esigenza di dedicarmi a queste attività _ ha dichiarato oggi Lapo incontrando gli studenti dell’istituto tecnico torinese Sommeiller _. Sono stato un bambino più fortunato degli altri. Ma mi sono anche sentito un bambino infelice” ha detto l’imprenditore, da anni impegnato in iniziative benefiche. In passato ha già collaborato con Tel Ashomer, l’ospedale israeliano che cura gratis ebrei e palestinesi, con Telethon, la lotta all’Aids tramite Amfar, e con la Fondazione DiCaprio per il climate change.
Laps si sviluppa su tre direttrici che rappresentano altrettante novità in campo nazionale. Innanzitutto la creazione di linee guida per la formazione, nelle Comunità scolastiche, di competenze in materia di prevenzione e di lotta ai maltrattamenti sui minori: dal riconoscimento dei segnali di allarme alla gestione diretta delle problematiche dei singoli casi anche sotto i profili burocratici e giuridici. “Basta saperlo …” è un progetto che prevede l’offerta gratuita di un software alle scuole per la somministrazione massiva di test per la valutazione diagnostica del rischio della sussistenza di disturbi specifici di apprendimento. Infine “Bambini in gioco” che lavora sull’avviamento alla pratica sportiva di alunni disabili e normodotati con l’obiettivo di educare alla relazione inclusiva.
Con questa Fondazione Lapo ha voluto rinnovare il legame con la sua città. Ma lo slogan “charity begins at home”, la carità comincia a casa, vuol andare oltre: “Per essere caritatevoli _ ha detto _ non occorre far parte di grandi progetti e grandi associazioni. Non occorre andare lontano. Basta guardarsi intorno e forse si può fare qualcosa anche nel proprio stabile, nella propria scuola, nel proprio quartiere. Certo, oggi sul tappeto ci sono questioni immense: le problematiche umanitarie legate alle migrazioni, il sostegno alle cure delle gravi patologie mediche. Ma basta anche un’ora sola dedicata da ciascuno di noi all’altro per fare la differenza”.
“Sono ancora poche _ ha spiegato Lapo Elkann agli studenti _ le fondazioni che hanno come obiettivo la crescita della capacità creativa di risolvere i problemi. Ma creatività e innovazione sono centrali per la filantropia moderna. E poi è importante fare rete, cercare sinergie. Nel caso di Laps i primi interlocutori saranno servizi sociali e istituti scolastici. Quindi gli altri enti del Terzo settore che operano nello stesso ambito, per mettere in comune esperienze e informazioni. La grande differenza fra la logica delle imprese e degli enti no profit dovrebbe essere il passaggio dalla concorrenza alla cooperazione. Purtroppo non è sempre così”.