La Sanità italiana? Inadeguata e onerosa

Come era prevedibile, dopo una serie di provvedimenti che hanno riguardato la revisione di spesa, si è creata una situazione di “deflazione da razionamento dei servizi” offerti nell’ambito dell’ospedalità pubblica. E’ la conclusione del rapporto annuale di “Ospedali & Salute 2016” presentato a Roma da Gabriele Pelissero, presidente nazionale Aiop (Associazione italiana ospedalità privata). La conseguenza diretta della spending review, con il decreto sugli enti locali che contiene tagli alla sanità pari a 2,3 miliardi di euro all’anno a decorrere dal 2015, ha portato come risultato la rinuncia alle cure per il 26% degli italiani. Infatti, secondo il report, una diminuzione dei servizi offerti si accompagna ai maggiori costi per i cittadini, così si sono ridotti i posti letto del 9,2%, i ricoveri del 18,3% con meno giornate di degenza (-14%). Inoltre si è ridotto il personale nelle strutture pubbliche (-9% tra il 2010 e il 2014). Contestualmente sono aumentati gli oneri per i pazienti a causa dei ticket cresciuti del 40,6%, le visite intramoenia presso gli ospedali pubblici del 21,9% e i ticket per l’acquisto di farmaci del 76,7%. Un quadro decisamente sconfortante se si aggiunge che la spesa sanitaria, a differenza degli altri Paesi del G7, si è attestata al 6,8% del Pil, e quella ospedaliera è ferma al 3,9% del Pil.
Tra le maggiori difficoltà dell’ospedalità pubblica la riorganizzazione e ristrutturazione dovuta al trasferimento di oneri economici e normativi sul comparto ospedaliero privato. Vale a dire che molti servizi sono stati messi a carico della sanità  privata con l’evidente erosione dei servizi gratuiti offerti ai pazienti in ambito pubblico. Quindi se prima un esame o una prestazione medica erano considerati indispensabili in termini di prevenzione e cura, ora non lo sono più. I cittadini saranno quindi costretti a rivolgersi al settore privato che, non essendo privo di costi, non sarà alla portata di tutti, negando di fatto le cure necessarie alle persone più indigenti. Non sfugge a nessuno come la tanto sbandierata “razionalizzazione” della spesa sanitaria abbia invece avviato un processo deflattivo dove vengono meno i principi solidali del nostro sistema sanitario nazionale e, più in generale, il principio di solidarietà sancito dalla nostra Costituzione.
La situazione nel nostro Paese potrebbe peggiorare ulteriormente: “E’ evidente _ conclude il rapporto Aiop _ come sia necessario ottimizzare le risorse in termini umani ed economici  attraverso una maggiore interazione e trasparenza tra strutture pubbliche e strutture private accreditate”.