La mobilità futura è l’auto a guida autonoma

Associata alla propulsione elettrica, connessa, interattiva, addirittura stampata in 3D. Sembra essere questa l’immagine dell’auto del futuro presentata al CES di Las Vegas, la Fiera internazionale dell’elettronica. Gli stand dedicati all’auto e in particolare alla tecnologia elettronica applicata nel settore, sono stati letteralmente presi d’assalto da una folla di curiosi. Segno che le persone iniziano a credere a quello che fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile: l’auto che sterza, accelera, frena, fa tutto da sola, senza l’intervento umano. Praticamente come viaggiare in treno o in pullman. Grandi marchi in testa, da Tesla a Bmw, Audi, Ford, Toyota per citarne alcuni, hanno presentato i loro prototipi di guida autonoma in collaborazione con altre case automobilistiche e con sistemi di connessione già di uso comune. Quella dell’auto sembra la piattaforma più usata ormai per i sistemi elettronici più sofisticati, con software, microchip e telecamere di ultima generazione. La strada verso il futuro, in ogni caso, è ancora lunga e irta di incognite, dalle carenti infrastrutture tecnologiche delle città agli standard di sicurezza non ancora ottimali. C’è da considerare poi l’adeguamento della legislazione nei differenti Paesi in relazione alla responsabilità civili e penali in caso di sinistro. E’ impensabile quindi una mobilità del tutto autonoma in tempi brevi. Anche la sua applicazione in tutte le declinazioni non è così scontata, ma la mobilità autonoma potrebbe trovare impiego nel medio termine nel trasporto pubblico attraverso corsie preferenziali, oppure nel trasporto urbano di persone con deficit motori. I percorsi autostradali sono, a rigor di logica, quelli che presentano meno problematiche visti i pochi ostacoli che abbondano, invece, nella rete stradale urbana. Insomma, farsi trasportare leggendo un libro, guardando la tv o conversando tranquillamente con un altro passeggero sembra ancora fantascienza. Sembra. Perchè anche cinquant’anni fa arrivare sulla luna era un sogno, ma quel sogno, solamente un paio d’anni dopo, diventò realtà.