A Cagliari, la Fondazione Zancan ha approfondito la situazione economica di 55 famiglie sarde sotto la soglia della povertà: il problema principale si chiama lavoro, come facilmente si può intuire, ma sei su dieci hanno anche problemi legati alla casa e alla salute. E’ quanto emerge dalla ricerca “Le trappole della povertà in Sardegna: soluzioni e strategie”. L’iniziativa è stata commissionata da Sardegna Solidale, condotta mettendo a confronto, nei vari territori dell’isola, amministratori, volontari e famiglie in difficoltà, anche per individuare direttamente quali strumenti possano essere più efficaci e quali invece quelli utili o scarsamente utili per contrastare situazioni al limite dell’indigenza.
Come già detto, i componenti delle famiglie monitorate parlano di scarsa occupazione oppure di lavoro irregolare; per quanto riguarda la casa, una famiglia su quattro vive in abitazioni dove lo spazio è ristretto, misurandosi con situazioni di sovraffollamento e di condizioni igienico-sanitarie inadeguate. Inoltre una su cinque ha grandi difficoltà a pagare il mutuo o l’affitto, ma anche le bollette legate ai consumi.
Un’altra voce che pesa sulla situazione di tante famiglie riguarda la salute o la disabilità: una famiglia su quattro, infatti, dichiara di avere un componente con problemi di disabilità o in condizioni di non autosufficienza. Gli aiuti non sono molti e quando ci sono arrivano per il 55,2% da enti pubblici e per il 33,1% da organizzazioni di volontariato. Per il rimanente 11,7% provvede la solidarietà di familiari e amici. E’ evidente come una condizione di disabilità o di malattia amplifichi in maniera esponenziale qualsiasi criticità all’interno della famiglia, compresa quella economica. Senza dubbio le politiche sociali dovrebbero riservare maggiore attenzione quando, in un qualsiasi contesto, ci si trova a dover fare i conti con la disabilità o con malattie gravi.
Valter Nicoletti