In Italia l’obesità causa 57 mila decessi all’anno

Lungi dall’essere una questione estetica, l’obesità costituisce un serio problema di salute pubblica. Un’epidemia globale: nel mondo gli adulti in sovrappeso sono oggi 1,9 miliardi e di questi circa 600 milioni sono obesi. Rispetto agli anni ’80 la prevalenza è triplicata e si stima che, se obesità e sovrappeso continueranno ad aumentare a una velocità così allarmante, nel 2030 ne soffriranno più della metà dei cittadini europei. In Italia, dove è in sovrappeso più di un terzo della popolazione (35%) e il 9,8% è obeso, sono attribuibili ad obesità e sovrappeso l’80% dei casi di diabete, il 55% dei casi di ipertensione e il 30% dei casi di cardiopatia ischemica e tumori. Nel nostro paese, ogni anno 57.000 persone muoiono per cause legate all’eccesso di peso. “E’ perciò fondamentale rendersi parte attiva nel sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione e dell’adozione di stili di vita sani”, sottolinea Paolo Sbraccia, rappresentante italiano EASO (European Association for the Study of Obesity)e past president della Società Italiana Obesità (SIO).
A causa dello stile di vita sempre più sedentario e di un’alimentazione quantitativamente e qualitativamente diversa rispetto al passato, in particolare si punta il dito contro l’aumento delle porzioni e dei cibi ultra-processati, con l’obesità siamo destinati a fare i conti. A ciò si aggiunga che il problema dei chili di troppo non viene riconosciuto e, secondo un’indagine condotta da EASO, tra la popolazione italiana c’è un’errata percezione della natura, delle cause e delle cure per contrastare l’obesità. Infatti, il 50% degli italiani ritiene che il proprio peso sia normale, mentre il 42% pensa di essere in sovrappeso. Circa il 10% di coloro che si descrivono in salute, è in realtà in sovrappeso; mentre il 18% di coloro che si descrivono in sovrappeso, risulta essere obeso.
Ma non è solo il cibo a mettere a rischio la nostra linea e la nostra salute. Il consumo di alcol è altrettanto pericoloso. Se ne è parlato al Congresso Europeo sull’Obesità in corso in Portogallo, dove è stato presentato uno studio spagnolo condotto su quasi 16 mila giovani che ha calcolato attraverso dei modelli matematici l’effetto sugli studenti universitari _ reclutati fin dal 1999 e seguiti poi regolarmente _ del cambiamento delle abitudini legate al bere. Sostituire sistematicamente una birra con un bicchiere d’acqua riduce del 20% la probabilità di diventare obesi. Risultato analogo (una riduzione del 15%) si ottiene rimpiazzando con l’acqua le bevande zuccherate. Nessun effetto invece rimpiazzando il vino con l’acqua. Non solo la birra è calorica di per sé, spiegano gli esperti, ma chi beve tende poi a consumare anche più cibo.
L’OMS riconosce che in questo secolo l’obesità ha una prevalenza simile o superiore a quella della malnutrizione e delle malattie infettive. Per questo motivo, se non verranno prese misure drastiche per prevenire e trattare l’obesità, nel 2025 il 50% della popolazione mondiale sarà obeso. Una situazione pericolosa. Infatti, l’obesità causa l’80% dei casi di diabete di tipo 2 e in generale è causa o influisce su oltre trenta diverse condizioni, coronaropatie e ictus, sindrome metabolica, determinati tipi di tumore, apnee nel sonno, osteoartrite, fegato, infertilità e complicazioni della gravidanza, solo per citarne alcune. Per un costo totale in Europa di 70 miliardi di euro tra costi sanitari e ridotta produttività.