Una cura per via orale contro il covid-19 potrebbe ridurre del 50% il rischio di ricovero e dei decessi nei pazienti con forma lieve o moderata. E’ il dato annunciato dalle aziende Msd e Ridgeback Biotherapeutics su quello che potrebbe essere il primo farmaco antivirale per il trattamento del coronavirus.
“I risultati, da quello che viene riferito, sembrano promettenti _ afferma Gianni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, ora dobbiamo però vedere i dati per valutarli con attenzione. C’è bisogno anche di farmaci antivirali. Abbiamo i vaccini che prevengono l’infezione e le forme gravi di malattia, abbiamo i monoclonali che possono essere usati nel trattamento, mancano gli antivirali. Avere un portafoglio di strumenti che ci permettono di combattere la malattia è auspicabile”.
Dal canto suo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, afferma che “è la prima volta che un farmaco dato per via orale funziona nella terapia anti-Covid e questo è una dato straordinario. Sono molto orgoglioso, perché nel nostro centro a Genova è stato arruolato l’unico paziente italiano nello studio sul molnupiravir. Questo antivirale prosegue Bassetti _ può davvero diventare la cura a casa nelle fase precoci del Covid, e quando sarà approvato avremo una serie di trattamenti per il Covid straordinari e a soli 18 mesi dal primo caso di coronavirus. Questo significa che, dal punto di vista della ricerca, abbiamo fatto uno sforzo straordinario e l’Italia è prima in Ue e quarta al mondo per contributi scientifici sul Covid”. “L’antivirale è un derivato sintetico nucleosidico che ha la capacità di inibire la replicazione facendo copiare virus sbagliati _ spiega Bassetti . In questo modo dà un’informazione sbagliata al virus che così non può essere più pericoloso”.
“Finalmente avremo delle cure domiciliari”. Così il professor Roberto Burioni commenta la notizia relativa al farmaco antivirale molnupiravir che promette di ridurre di circa il 50% il rischio di ricovero e morte. “Se il molnupiravir (il farmaco anti covid della Merck, conosciuta come Msd al di fuori degli Stati Uniti e del Canada) verrà approvato, finalmente avremo delle cure domiciliari. Che sono arrivate guarda caso _ dai ricercatori seri e non dalle nutrite e vocianti truppe di cialtroni che si autocertificano geni incompresi”, afferma il virologo. “Merck ha appena annunciato che un suo nuovo farmaco, somministrato precocemente ai pazienti a rischio con covid-19, dimezza il rischio di ospedalizzazione e di morte. Per la precisione tra i pazienti che hanno testato il farmaco nessuno è morto”, riassume il virologo, evidenziando che “questo farmaco potrebbe essere attivo anche contro futuri coronavirus che avessero la cattiva idea di riprovare a saltare dagli animali all’uomo. Incrociamo le dita e aspettiamo il lavoro scientifico per un giudizio finale. Aggiungo che il trattamento con questo farmaco costa 700 dollari, mentre la vaccinazione qualche decina di dollari. Per cui vi prego di non fare gli interessi di big pharma e vaccinarvi”. Quindi, l’ultima frecciatina ai no vax: “Se approveranno questo farmaco _ conclude Burioni _ uno dei vantaggi sarà che i novax non potranno diventare ‘nomolnupiravir’ perché è una parola troppo difficile per loro sia da scrivere che da pronunciare”.