Covid o influenza, nuovo test di identificazione

Un nuovo test molecolare che permette di distinguere il Covid-19 dal virus dell’influenza A e B. A lanciarlo DiaSorin che in una nota spiega: “Il test è approvato per l’utilizzo sulla piattaforma Liaison Mdx, viene eseguito direttamente sul campione raccolto tramite tampone nasofaringeo senza richiedere alcun processo di estrazione e sarà presentato alla Food and Drug Administration statunitense per ottenere l’approvazione”. Il test è approvato per l’identificazione di più di 80 varianti del virus dell’influenza ed è in grado di identificare il virus Sars-CoV-2 anche nelle nuove varianti, incluse la Alpha, la Beta, la Gamma, la Delta, la Epsilon, la Zeta, la Eta, la Iota, la Kappa, la Lambda e la Mu.
Il numero di casi di influenza nel corso della stagione 2020/2021 è stato estremamente esiguo: questo comporta un ridotto grado di immunità della popolazione rispetto agli anni passati e quindi un maggior rischio di diffusione nel corso della prossima stagione influenzale. “L’identificazione puntuale del virus che causa l’infezione è infatti fondamentale per la gestione delle terapie a cui sottoporre il paziente e per l’applicazione della corretta profilassi per evitare la diffusione del virus”.
Vaccino unico
Intanto, qualche giorno fa, Moderna, l’azienda biotecnologica produttrice di uno dei due vaccini anti Covid a mRna (le altre sono Pfizer e BioNTech), ha annunciato lo sviluppo di un vaccino unico, a singola dose, che contrasta contemporaneamente Covid-19 e l’influenza stagionale.
In generale Moderna non è l’unica azienda che si sta muovendo in questa direzione. Novavax, infatti, ha reso noto di aver appena iniziato i test su 640 volontari su un vaccino simile (ma non a mRna) contro Covid e l’influenza. Il nuovo candidato di Moderna è ancora in corso di sviluppo e siamo ancora alle primissime fasi della sperimentazione, pertanto è ragionevole pensare che per quest’anno, per i prossimi autunno e inverno, non lo avremo ancora.
Cosa sappiamo
Si tratta di un vaccino _ chiamato in sigla mRna-1073 _ che combina componenti sia del Sars-Cov-2 sia dei virus influenzali. L’obiettivo è stimolare nello stesso tempo la produzione di anticorpi specifici contro i due virus, dunque indurre una reazione del sistema immunitario che successivamente ci proteggerà da entrambe le infezioni. I componenti sono la proteina spike del coronavirus, che, come un uncino, aggancia le cellule infettandole, e alcune glicoproteine dei virus influenzali, le prime riconosciute e combattute dal sistema immunitario.
Perché questo mix potrebbe essere utile
“Questo approccio è sicuramente interessante e fondato”, commenta Roberto Cauda, ordinario di Malattie Infettive presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, “ed è basato su un’ipotesi, quella di unire questi due vaccini differenti, che circola già da qualche tempo. L’idea è che le modalità di trasmissione dell’influenza e di Covid-19 siano molto simili e pertanto un’immunizzazione combinata potrebbe in futuro rappresentare una strategia valida e conveniente”.