Cellulari alla guida, non passa l’inasprimento delle sanzioni

Tragico dietrofront sull’inasprimento delle sanzioni per chi guida col cellulare in mano. Le norme non saranno messe ai voti “a causa dell’estraneità della materia”. E come se non bastasse, viene cancellato anche l’obbligo di prevedere allarmi per i seggiolini dei bimbi montati in macchina.
Il braccio di ferro sul tema della sicurezza stradale, insomma, va avanti. Dopo il primo annuncio di “stretta” sulle infrazioni, nulla era stato fatto. Ma dopo le ire della polizia stradale, le nuove norme erano tornate sulla rampa di lancio del legislatore. Avevamo parlato di “rivoluzione”, ma invece niente: tutto da rifare.
Peccato, perché la norma _ sia pure con i mille problemi dei controlli su strada (soprattutto di notte o in autostrada) _ avrebbe potuto fare molto: la sospensione della patente era prevista già alla prima infrazione e c’era anche il raddoppio delle multe. Significava che chi veniva “beccato” la prima volta mentre usava il cellulare alla guida poteva incappare in una sanzione da 322 a 1294 euro e per chi veniva preso la seconda volta da 644 a 2588 euro.
La sospensione per la patente poi era immediata: da 1 a 3 mesi per chi veniva multato la prima volta e in caso di recidiva si arrivava da 2 a 6 mesi, più la decurtazione di 5 punti la prima volta, che diventano poi 10.
Una cosa è certa: la sicurezza stradale sembra non interessi a nessuno nel Palazzo della politica. Il nuovo Codice della Strada infatti è finito nel dimenticatoio e negli ultimi 5 anni sono state approvate _ dopo una battaglia all’ultimo sangue _ solo le nuove norme in materia di omicidio stradale e lesioni personali stradali.
E dire che la norma della linea dura sui cellulari e sui seggiolini anti-abbandono aveva appena avuto l’approvazione in Commissione Trasporti alla Camera. Ma come abbiamo visto non è bastato perché altre Commissioni, altri parlamentari hanno affossato tutto.
Siamo insomma di fronte al solito gioco politico. E diventa difficile a questo punto negare che chi ha affossato la norma non voglia far guadagnare consenso al governo.
Dura la reazione dell’Asaps, associazione amici polizia stradale: “Ora _ spiega il loro presidente Giordano Biserni _ sarà un liberi tutti, perché lo sappiamo bene, da addetti ai lavori, che è impossibile trovare un solo utente che abbia subito la sospensione della patente per aver commesso la medesima violazione nel biennio, quella di essere stato sorpreso alla guida con il cellulare in mano”.
“Sì, anche i bambini _ conclude Biserni _ possono aspettare con la speranza che i loro cari non li dimentichino in auto con 40 gradi di temperatura.  Magari un sistema di allarme con chiamata sul cellulare sarebbe stato l’ideale. E in quel caso il telefonino sarebbe stato davvero utile”.