Cancro, il “letargo sintetico” sarà la cura del futuro

Migliorare l’efficacia della radioterapia contro il cancro sfruttando gli effetti del letargo. L’idea arriva da un gruppo italiano di ricercatori ed è stata recentemente presentata al convegno annuale dell’American Association for the Advancement of Science (AAAS) da Marco Durante, esperto dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e responsabile di un articolo sul tema pubblicato sulla rivista Life Sciences in Space Research.
L’equipe di medici capitanata dal professor Durante ha infatti sottoposto alcuni malati terminali di cancro ad un esperimento che prevedeva brevi sessioni di ibernazione (ovviamente temporanee e controllate) come arma per combattere il dolore provocato dalla radioterapia, andando appunto a sfruttare una sorta di torpore letargico con l’obiettivo di diminuire l’attività metabolica e di limare così l’azione nociva prodotta dalla radioterapia sull’organismo
Gli scienziati hanno scoperto che il corpo, entrato in uno stato di torpore, viene protetto in modo significativo contro gli effetti tossici della radioterapia e si blocca la crescita del tumore. A temperature più basse, infatti, le funzioni vitali vengono ridotte al minimo ed il corpo reagisce in modo significativo contro gli effetti della radioterapia. Questa strategia permetterebbe agli oncologi di utilizzare dosi più elevate di radiazioni per uccidere le cellule tumorali senza danneggiare il paziente.
Un obiettivo realizzabile, secondo il team di Marco Durante: “Circa il 50% dei malati di tumore ha una malattia in forma avanzata, si tratta di un numero importante. Tutti noi conosciamo qualcuno colpito in questo modo e non c’è nulla che possiamo fare per loro. Hanno diverse metastasi e non puoi trattarle tutte, non puoi usare la chirurgia ovunque per rimuovere il cancro o fare la radio in tutte le parti del colpo colpite, altrimenti ucciderai il paziente cercando di trattare il tumore”. Ecco dunque a cosa può servire l’ibernazione. “Se si riesce a mettere il paziente in una sorta di letargo sintetico, si potrebbe bloccare la crescita tumorale _ conclude Durante _. Questo ci darebbe più tempo e si potrebbe aumentare la potenza della radioterapia. Così si riuscirebbero a trattare tutte le metastasi senza uccidere il paziente. Lo svegli ed è curato. Questo è il nostro obiettivo”. Tuttavia saranno necessari ancora una decina d’anni prima che questa cura possa essere sperimentata appieno su un essere umano.